Grotta Gigante

Benvenuto nella Grotta Gigante!
Nella grotta, situata nella provincia di Trieste, troverai una realtà emozionante dove si mescolano turismo, ambiente e ricerca scientifica. Qui la natura si mostra in forme e colori di rara bellezza e la scienza si nasconde sotto la superficie terrestre per studiare al meglio il nostro pianeta. La grotta è uno dei siti turistici di maggior interesse della regione Friuli Venezia Giulia e della provincia di Trieste, città multiculturale per le sue caratteristiche storiche e geografiche, che ogni anno attrae numerosi turisti e scienziati provenienti da tutte le parti del mondo. Ogni anno più di 80.000 visitatori assaporano nella nostra grotta un’esperienza unica capace di regalare ricordi indelebili.
La Grotta Gigante è di proprietà della Società Alpina delle Giulie – Sezione di Trieste del CAI – e deve il suo nome alle imponenti dimensioni della caverna; è infatti la grotta turistica con la sala più grande del mondo. La grande caverna, la sala principale della grotta, ha un volume di 365.00 metri cubi e misura 98,5 metri di altezza massima, 167,60 di lunghezza e 76,30 di larghezza. Le dimensioni esatte si conoscono soltanto dal 2011 grazie ad una misurazione effettuata con tecnologia laser-scanner dall’Istituto Nazionale di Oceanografia e Geofisica Sperimentale (OGS) collocato vicino al Centro Visitatori della Grotta Gigante.
La Grotta Gigante fu scoperta per la prima volta nel XIX secolo, quando Trieste si trovava sotto la dominazione austriaca, e aperta al pubblico dal 1908. Nel 1840, infatti, gli austriaci entrarono per la prima volta nella grotta dall’attuale uscita, alla ricerca del fiume Timavo, un fiume molto interessante e misterioso, conosciuto sin dall’epoca dei romani per la sua particolarità di inabissarsi nel terreno carsico e scorrere sotterraneo fino alla zona delle risorgive nei pressi del comune di Duino. All’epoca era necessario trovare fonti di approvvigionamento idrico per il nuovo acquedotto, ed il Timavo poteva essere una di queste.
L’idea di cercare il Timavo nella Grotta Gigante non fu del tutto sbagliata, infatti, nascoste sotto la superficie, in questo territorio esistono in realtà migliaia di grotte carsiche. Questa incredibile concentrazione di grotte è possibile grazie all’abbondanza dei due fondamentali ingredienti necessari alla loro formazione: la roccia calcarea e l’acqua. L’acqua infatti, diventando acida per reazione con l’anidride carbonica dell’aria, è capace di sciogliere la roccia calcarea, di cui è composto l’intero altipiano del Carso triestino. Più di 10 milioni di anni fa l’acqua di pioggia e fiumi cominciò a penetrare nelle strette fessure già esistenti nella roccia e, sciogliendo il calcare, iniziò ad allargarle. In centinaia di migliaia di anni questo lento processo trasformò le strette fessure in profondi pozzi, lunghe gallerie e maestose caverne, che inghiottirono pian piano i corsi d’acqua superficiali, dando origine a un'intricata rete idrica sotterranea. La Grotta Gigante, che è un esempio spettacolare di questo fenomeno, è stata invece da tempo abbandonata dai corsi d’acqua, ed è ora facilmente percorribile. E’ in ogni caso una grotta attiva, in continua crescita ed evoluzione, attraversata quotidianamente dall’acqua piovana, che svolge la sua opera di arredamento della cavità, facendo nascere meravigliose stalagmiti e stalattiti.
L’acqua della pioggia che cade all’esterno, infatti, penetra attraverso fessure della roccia fino ad entrare nella grotta dal soffitto e dalle pareti. Attraversando la roccia, l’acqua scioglie parte del calcare di cui la roccia è composta e lo trasporta nella grotta dove lo rilascia. Il calcare viene depositato così dalle gocce nella grotta in forma di piccoli cristalli in parte sul soffitto, attorno alle fessure da cui le gocce entrano, originando stupende ed aguzze stalattiti, ed in parte al suolo, dove le gocce cadono facendo crescere imponenti stalagmiti, di cui la più alta misura 12 metri.
Nella grotta si trovano anche strumenti scientifici molto importanti come i pendoli geodetici dell’Università di Trieste ed una stazione sismica dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e Geofisica Sperimentale. Al centro della grande caverna si trovano due tubi di plastica che fungono da protezione a due sottili cavi di acciaio ancorati solo nel soffitto. I cavi di acciaio sostengono due pendoli geodetici collocati nell’edificio sul fondo della grotta. Questi strumenti sono utilizzati per registrare le piccole deformazioni quotidiane della crosta terrestre ed anche i grandi terremoti che avvengono in ogni parte del mondo.
Ogni anno, poi, la grotta riserva ai suoi appassionati spettacoli di sport estremo straordinari. Nel giugno 2013 si è tenuto il primo salto al mondo di base jump in grotta, effettuato dall’italiano David Cusanelli che si è lanciato con il suo paracadute dalla parte più alta del percorso turistico. Nel maggio 2014 invece il campione italiano di bike trial Dario Iacoponi è risalito dal fondo della grande caverna lungo tutti i 500 gradini che conducono all’esterno con la sua bicicletta senza sellino senza mai toccare il suolo con i piedi.
Nel giugno 2015 è stata invece la volta del performer Marco Milanese che si è esibito in passeggiate mozzafiato sospese nel vuoto della grande caverna sulla sua slackline. Infine, come ogni anno, l’ultima domenica di novembre si tiene la Cronotraversata del Maestro, gara podistica a tempo che si svolge lungo tutto il percorso turistico interno più una parte di percorso esterno.
Da aprile a settembre le esperienze di visita alla Grotta Gigante si arricchiscono con gli aperitivi underground a base dei tipici vini del Carso. Il sabato sera (ore 18.30), in un ambiente unico e sicuramente suggestivo, sulle terrazze interne alla Grotta con vista sulla grande caverna, si svolge l’aperitivo “underground” dove la parte del protagonista la fanno vini come il Terrano, la Vitovska o la Malvasia che permettono ai visitatori di assaporare tutto il gusto di questo lembo di terra ricco di minerali e roccia calcarea.
Nella stagione primavera-estate inoltre c’è ampio spazio per le famiglie: grandi e piccini possono sbizzarrirsi e divertirsi sulla torre alta 8 metri della Grotta Gigante dove si apprendono le prime tecniche di arrampicata sportiva. Ci si può destreggiare su percorsi di diverse difficoltà in tutta sicurezza, seguiti da personale qualificato che fornirà anche l’attrezzatura necessaria.
Ai bambini viene dedicata, oltre all’ampia offerta didattica riservata alle scuole che comprende la torre di arrampicata alta 8 metri ed i laboratori a tema carsismo, terremoti o animali, l’annuale rappresentazione della Befana. Ogni 6 gennaio, dal 1984, uno speleologo, travestito da Befana, si cala dal tetto della grotta portando in dono ai bimbi sul fondo della caverna dolcetti e regali, mentre agli adulti viene offerta una bevanda alcolica dalla ricetta segreta chiamata Gran Pampel. Si uniscono alla festa gli aiutanti della Befana, alcuni vichinghi, i re magi, i muccocervi, simpatiche mascotte della Grotta Gigante, e la stella cometa.
Terminata la visita alla Grotta Gigante si può esplorare il Carso triestino, percorrerlo nei suoi suggestivi sentieri (vedi CAI n° 1, 3 e 26) adatti a tutti, camminatori amatoriali o professionisti, ed assaporare i sapori tipici di prodotti speciali come il vino, l’olio, il miele, i salumi ed i formaggi.
Per maggiori informazioni visita il nostro sito web www.grottagigante.it, seguici su Facebook, Twitter, Instagram, YouTube, Tripadvisor o scarica gratuitamente sul tuo cellulare la app Grotta Gigante.

CONVENZIONE CARTA

Per i possessori di Village Card e One Day Card: 1€ di sconto sul prezzo del biglietto.

TEMPO CONSIGLIATO UN GIORNO

Grotta Gigante

Benvenuto nella Grotta Gigante!
Nella grotta, situata nella provincia di Trieste, troverai una realtà emozionante dove si mescolano turismo, ambiente e ricerca scientifica. Qui la natura si mostra in forme e colori di rara bellezza e la scienza si nasconde sotto la superficie terrestre per studiare al meglio il nostro pianeta. La grotta è uno dei siti turistici di maggior interesse della regione Friuli Venezia Giulia e della provincia di Trieste, città multiculturale per le sue caratteristiche storiche e geografiche, che ogni anno attrae numerosi turisti e scienziati provenienti da tutte le parti del mondo. Ogni anno più di 80.000 visitatori assaporano nella nostra grotta un’esperienza unica capace di regalare ricordi indelebili.
La Grotta Gigante è di proprietà della Società Alpina delle Giulie – Sezione di Trieste del CAI – e deve il suo nome alle imponenti dimensioni della caverna; è infatti la grotta turistica con la sala più grande del mondo. La grande caverna, la sala principale della grotta, ha un volume di 365.00 metri cubi e misura 98,5 metri di altezza massima, 167,60 di lunghezza e 76,30 di larghezza. Le dimensioni esatte si conoscono soltanto dal 2011 grazie ad una misurazione effettuata con tecnologia laser-scanner dall’Istituto Nazionale di Oceanografia e Geofisica Sperimentale (OGS) collocato vicino al Centro Visitatori della Grotta Gigante.
La Grotta Gigante fu scoperta per la prima volta nel XIX secolo, quando Trieste si trovava sotto la dominazione austriaca, e aperta al pubblico dal 1908. Nel 1840, infatti, gli austriaci entrarono per la prima volta nella grotta dall’attuale uscita, alla ricerca del fiume Timavo, un fiume molto interessante e misterioso, conosciuto sin dall’epoca dei romani per la sua particolarità di inabissarsi nel terreno carsico e scorrere sotterraneo fino alla zona delle risorgive nei pressi del comune di Duino. All’epoca era necessario trovare fonti di approvvigionamento idrico per il nuovo acquedotto, ed il Timavo poteva essere una di queste.
L’idea di cercare il Timavo nella Grotta Gigante non fu del tutto sbagliata, infatti, nascoste sotto la superficie, in questo territorio esistono in realtà migliaia di grotte carsiche. Questa incredibile concentrazione di grotte è possibile grazie all’abbondanza dei due fondamentali ingredienti necessari alla loro formazione: la roccia calcarea e l’acqua. L’acqua infatti, diventando acida per reazione con l’anidride carbonica dell’aria, è capace di sciogliere la roccia calcarea, di cui è composto l’intero altipiano del Carso triestino. Più di 10 milioni di anni fa l’acqua di pioggia e fiumi cominciò a penetrare nelle strette fessure già esistenti nella roccia e, sciogliendo il calcare, iniziò ad allargarle. In centinaia di migliaia di anni questo lento processo trasformò le strette fessure in profondi pozzi, lunghe gallerie e maestose caverne, che inghiottirono pian piano i corsi d’acqua superficiali, dando origine a un'intricata rete idrica sotterranea. La Grotta Gigante, che è un esempio spettacolare di questo fenomeno, è stata invece da tempo abbandonata dai corsi d’acqua, ed è ora facilmente percorribile. E’ in ogni caso una grotta attiva, in continua crescita ed evoluzione, attraversata quotidianamente dall’acqua piovana, che svolge la sua opera di arredamento della cavità, facendo nascere meravigliose stalagmiti e stalattiti.
L’acqua della pioggia che cade all’esterno, infatti, penetra attraverso fessure della roccia fino ad entrare nella grotta dal soffitto e dalle pareti. Attraversando la roccia, l’acqua scioglie parte del calcare di cui la roccia è composta e lo trasporta nella grotta dove lo rilascia. Il calcare viene depositato così dalle gocce nella grotta in forma di piccoli cristalli in parte sul soffitto, attorno alle fessure da cui le gocce entrano, originando stupende ed aguzze stalattiti, ed in parte al suolo, dove le gocce cadono facendo crescere imponenti stalagmiti, di cui la più alta misura 12 metri.
Nella grotta si trovano anche strumenti scientifici molto importanti come i pendoli geodetici dell’Università di Trieste ed una stazione sismica dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e Geofisica Sperimentale. Al centro della grande caverna si trovano due tubi di plastica che fungono da protezione a due sottili cavi di acciaio ancorati solo nel soffitto. I cavi di acciaio sostengono due pendoli geodetici collocati nell’edificio sul fondo della grotta. Questi strumenti sono utilizzati per registrare le piccole deformazioni quotidiane della crosta terrestre ed anche i grandi terremoti che avvengono in ogni parte del mondo.
Ogni anno, poi, la grotta riserva ai suoi appassionati spettacoli di sport estremo straordinari. Nel giugno 2013 si è tenuto il primo salto al mondo di base jump in grotta, effettuato dall’italiano David Cusanelli che si è lanciato con il suo paracadute dalla parte più alta del percorso turistico. Nel maggio 2014 invece il campione italiano di bike trial Dario Iacoponi è risalito dal fondo della grande caverna lungo tutti i 500 gradini che conducono all’esterno con la sua bicicletta senza sellino senza mai toccare il suolo con i piedi.
Nel giugno 2015 è stata invece la volta del performer Marco Milanese che si è esibito in passeggiate mozzafiato sospese nel vuoto della grande caverna sulla sua slackline. Infine, come ogni anno, l’ultima domenica di novembre si tiene la Cronotraversata del Maestro, gara podistica a tempo che si svolge lungo tutto il percorso turistico interno più una parte di percorso esterno.
Da aprile a settembre le esperienze di visita alla Grotta Gigante si arricchiscono con gli aperitivi underground a base dei tipici vini del Carso. Il sabato sera (ore 18.30), in un ambiente unico e sicuramente suggestivo, sulle terrazze interne alla Grotta con vista sulla grande caverna, si svolge l’aperitivo “underground” dove la parte del protagonista la fanno vini come il Terrano, la Vitovska o la Malvasia che permettono ai visitatori di assaporare tutto il gusto di questo lembo di terra ricco di minerali e roccia calcarea.
Nella stagione primavera-estate inoltre c’è ampio spazio per le famiglie: grandi e piccini possono sbizzarrirsi e divertirsi sulla torre alta 8 metri della Grotta Gigante dove si apprendono le prime tecniche di arrampicata sportiva. Ci si può destreggiare su percorsi di diverse difficoltà in tutta sicurezza, seguiti da personale qualificato che fornirà anche l’attrezzatura necessaria.
Ai bambini viene dedicata, oltre all’ampia offerta didattica riservata alle scuole che comprende la torre di arrampicata alta 8 metri ed i laboratori a tema carsismo, terremoti o animali, l’annuale rappresentazione della Befana. Ogni 6 gennaio, dal 1984, uno speleologo, travestito da Befana, si cala dal tetto della grotta portando in dono ai bimbi sul fondo della caverna dolcetti e regali, mentre agli adulti viene offerta una bevanda alcolica dalla ricetta segreta chiamata Gran Pampel. Si uniscono alla festa gli aiutanti della Befana, alcuni vichinghi, i re magi, i muccocervi, simpatiche mascotte della Grotta Gigante, e la stella cometa.
Terminata la visita alla Grotta Gigante si può esplorare il Carso triestino, percorrerlo nei suoi suggestivi sentieri (vedi CAI n° 1, 3 e 26) adatti a tutti, camminatori amatoriali o professionisti, ed assaporare i sapori tipici di prodotti speciali come il vino, l’olio, il miele, i salumi ed i formaggi.
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